L’iniziativa «Capitale italiana dell’arte contemporanea» persegue i seguenti obiettivi specifici:
a) realizzare e/o riqualificare aree e spazi da destinare alla produzione e alla fruizione dell’arte contemporanea;
b) valorizzare il territorio e promuovere le competenze locali nel settore della creatività contemporanea, anche coinvolgendo i giovani talenti e gli artisti contemporanei nazionali/internazionali per sviluppare scambi di esperienze professionali e di confronto creativo;
c) favorire la costruzione di reti tra enti pubblici (musei, centri d’arte, istituzioni) ed enti privati senza scopo di lucro (associazioni, fondazioni, spazi indipendenti, spazi non-profit) votati alla ricerca e alla sperimentazione sull’arte contemporanea;
d) rafforzare la coesione e l’inclusione sociali, nonché lo sviluppo della partecipazione pubblica;
e) utilizzare le nuove tecnologie, anche al fine del maggiore coinvolgimento delle giovani generazioni e del miglioramento dell’accessibilità;
f) promuovere l’innovazione e l’imprenditorialità nei settori visivi, performativi e creativi anche attraverso la creazione di reti e filiere di settore;
g) conseguire risultati sostenibili nell’ambito dell’innovazione culturale;
h) promuovere l’immaginario italiano e la creatività nazionale anche al fine di migliorare l’attrattività del territorio nel contesto internazionale;
i) perseguire gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU.
Possono candidarsi i Comuni italiani, in forma singola o aggregata, anche all’uopo costituita.
Per i progetti finanziati nell’ambito del Bando per il conferimento di «Capitale italiana dell’arte contemporanea» per l’anno 2026 vige il divieto di doppio finanziamento, per cui il medesimo costo di un intervento non può essere rimborsato due volte, a valere sia sui fondi erogati dal Ministero della cultura nell’ambito del Bando in oggetto, sia da altre fonti di finanziamento pubbliche nazionali ed europee. È fatta salva la possibilità di cumulare fonti di finanziamento pubbliche nazionali ed europee differenti solo a patto che queste coprano diverse tipologie di costi.
Si considerano costi ammissibili al finanziamento erogato nell’ambito del Bando per il conferimento di «Capitale italiana dell’arte contemporanea» per l’anno 2026 quelli destinati a coprire le spese per la produzione tecnica e scientifica del progetto, sostenute dal Comune singolo o capofila e dai singoli Comuni in caso di aggregazioni di Comuni.
Tipologia di costi non ammissibili al finanziamento:
Affidati al nostro team di esperti per vincere questo bando!
L’iniziativa «Capitale italiana dell’arte contemporanea» persegue i seguenti obiettivi specifici:
a) realizzare e/o riqualificare aree e spazi da destinare alla produzione e alla fruizione dell’arte contemporanea;
b) valorizzare il territorio e promuovere le competenze locali nel settore della creatività contemporanea, anche coinvolgendo i giovani talenti e gli artisti contemporanei nazionali/internazionali per sviluppare scambi di esperienze professionali e di confronto creativo;
c) favorire la costruzione di reti tra enti pubblici (musei, centri d’arte, istituzioni) ed enti privati senza scopo di lucro (associazioni, fondazioni, spazi indipendenti, spazi non-profit) votati alla ricerca e alla sperimentazione sull’arte contemporanea;
d) rafforzare la coesione e l’inclusione sociali, nonché lo sviluppo della partecipazione pubblica;
e) utilizzare le nuove tecnologie, anche al fine del maggiore coinvolgimento delle giovani generazioni e del miglioramento dell’accessibilità;
f) promuovere l’innovazione e l’imprenditorialità nei settori visivi, performativi e creativi anche attraverso la creazione di reti e filiere di settore;
g) conseguire risultati sostenibili nell’ambito dell’innovazione culturale;
h) promuovere l’immaginario italiano e la creatività nazionale anche al fine di migliorare l’attrattività del territorio nel contesto internazionale;
i) perseguire gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU.
Possono candidarsi i Comuni italiani, in forma singola o aggregata, anche all’uopo costituita.
Per i progetti finanziati nell’ambito del Bando per il conferimento di «Capitale italiana dell’arte contemporanea» per l’anno 2026 vige il divieto di doppio finanziamento, per cui il medesimo costo di un intervento non può essere rimborsato due volte, a valere sia sui fondi erogati dal Ministero della cultura nell’ambito del Bando in oggetto, sia da altre fonti di finanziamento pubbliche nazionali ed europee. È fatta salva la possibilità di cumulare fonti di finanziamento pubbliche nazionali ed europee differenti solo a patto che queste coprano diverse tipologie di costi.
Si considerano costi ammissibili al finanziamento erogato nell’ambito del Bando per il conferimento di «Capitale italiana dell’arte contemporanea» per l’anno 2026 quelli destinati a coprire le spese per la produzione tecnica e scientifica del progetto, sostenute dal Comune singolo o capofila e dai singoli Comuni in caso di aggregazioni di Comuni.
Tipologia di costi non ammissibili al finanziamento:
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Finanziamento per la promozione e valorizzazione dell'arte contemporanea attraverso la realizzazione e la riqualificazione di spazi e aree dedicate alla fruizione.
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