Gli investimenti devono essere orientati all'attivazione o al potenziamento di servizi essenziali a livello locale per la popolazione, includendo servizi alla persona, attività culturali e ricreative, e le relative strutture o infrastrutture. Questo può avvenire anche tramite la riqualificazione e valorizzazione del patrimonio insediativo e antropico delle aree rurali.
In particolare l'obiettivo specifico è quello di favorire l'occupazione, la crescita economica e la parità di genere, promuovendo anche la partecipazione delle donne nel settore agricolo, l'inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle aree rurali. Questo include il sostegno alla bioeconomia circolare e alla gestione sostenibile delle foreste.
Si rivolge a:
a) Enti pubblici, singoli o associati: Gli enti pubblici, come definiti dal Decreto Legislativo n. 165/2001, possono partecipare al bando, anche in forma associata, attraverso una convenzione che regola i rapporti e la partecipazione finanziaria. Ogni ente può aderire a una sola associazione per presentare domanda di aiuto. L'associazione deve essere mantenuta fino alla conclusione dell'operazione.
b) Fondazioni e associazioni non profit: Sono ammesse le fondazioni e le associazioni senza scopo di lucro, costituite secondo il Codice civile (Libro I, Capo II e III) e conformi ai loro statuti.
Sono ammissibili le domande inoltrate da enti/fondazioni/associazioni appartenenti ai seguenti comuni: Arquà Polesine, Badia Polesine, Canda, Castelguglielmo, Ceregnano, Costa di Rovigo, Fratta Polesine, Giacciano con Baruchella, Lendinara, Lusia, Pettorazza Grimani, Rovigo, San Bellino, San Martino di Venezze, Villadose, Villamarzana, Villanova del Ghebbo.
Gli investimenti ammissibili comprendono:
Gli investimenti devono essere orientati all'attivazione o al potenziamento di servizi essenziali a livello locale per la popolazione, includendo servizi alla persona, attività culturali e ricreative, e le relative strutture o infrastrutture. Questo può avvenire anche tramite la riqualificazione e valorizzazione del patrimonio insediativo e antropico delle aree rurali.
In particolare l'obiettivo specifico è quello di favorire l'occupazione, la crescita economica e la parità di genere, promuovendo anche la partecipazione delle donne nel settore agricolo, l'inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle aree rurali. Questo include il sostegno alla bioeconomia circolare e alla gestione sostenibile delle foreste.
Si rivolge a:
a) Enti pubblici, singoli o associati: Gli enti pubblici, come definiti dal Decreto Legislativo n. 165/2001, possono partecipare al bando, anche in forma associata, attraverso una convenzione che regola i rapporti e la partecipazione finanziaria. Ogni ente può aderire a una sola associazione per presentare domanda di aiuto. L'associazione deve essere mantenuta fino alla conclusione dell'operazione.
b) Fondazioni e associazioni non profit: Sono ammesse le fondazioni e le associazioni senza scopo di lucro, costituite secondo il Codice civile (Libro I, Capo II e III) e conformi ai loro statuti.
Sono ammissibili le domande inoltrate da enti/fondazioni/associazioni appartenenti ai seguenti comuni: Arquà Polesine, Badia Polesine, Canda, Castelguglielmo, Ceregnano, Costa di Rovigo, Fratta Polesine, Giacciano con Baruchella, Lendinara, Lusia, Pettorazza Grimani, Rovigo, San Bellino, San Martino di Venezze, Villadose, Villamarzana, Villanova del Ghebbo.
Gli investimenti ammissibili comprendono:
Consiste nel rimborso del 100% delle spese ammissibili.
L'intervento promuove investimenti mirati a potenziare i servizi essenziali per la popolazione nelle aree rurali.
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