Il decreto prevede un contributo a fondo perduto di 45 milioni di euro per stimolare investimenti nell'innovazione tecnologica e nella transizione digitale nel settore dell'editoria radiofonica e televisiva, oltre che per le imprese editrici di quotidiani, periodici e agenzie di stampa.
Il DPCM delinea la distribuzione delle risorse, destinando 20 milioni di euro agli investimenti dei fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) nazionali con Logical Channel Numbers (LCN), in conformità con la delibera AGCOM 116/21/CONS, escludendo i soggetti con partecipazione pubblica e quelli con LCN dedicati esclusivamente alla trasmissione di televendite. Inoltre, 15 milioni di euro sono riservati ai FSMA operanti a livello locale che hanno ottenuto accesso alla capacità trasmissiva nelle Aree tecniche definite dalla Delibera AGCOM/19/39/CONS, come previsto dall'articolo 1, comma 1034 della legge 27 dicembre 2017, n. 205. Infine, 10 milioni di euro sono dedicati agli investimenti dei titolari di concessioni radiofoniche, dei fornitori di contenuti radiofonici digitali e dei consorzi di imprese editoriali che utilizzano la tecnologia DAB, in linea con la Delibera AGCOM 664/09/CONS.
L’efficacia di queste disposizioni è soggetta all’autorizzazione della Commissione europea, che ha già confermato la compatibilità dell’agevolazione con le normative europee sugli aiuti di Stato, autorizzando la sua applicazione per l’anno 2022.
Possono beneficiare del contributo le seguenti categorie di imprese:
-Imprese editrici di emittenti radiofoniche e televisive: come definite nell’art. 5 del DPCM.
-Fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA): sia a livello nazionale che locale.
-Concessionari radiofonici: inclusi i fornitori di contenuti radiofonici digitali.
-Consorzi di imprese editoriali: che operano in tecnica DAB.
-Imprese editrici di quotidiani e periodici.
-Agenzie di stampa.
Queste imprese possono accedere ai contributi destinati a sostenere gli investimenti nel settore dell'editoria e della comunicazione.
Le spese ammissibili per il contributo includono:
-Adeguamento e ammodernamento tecnologico delle infrastrutture: Spese per il miglioramento delle infrastrutture tecnologiche delle imprese, al fine di rendere i processi produttivi più efficienti e innovativi.
-Innovazione dei processi produttivi: Spese finalizzate a modernizzare i processi produttivi, migliorando la qualità dei contenuti e la fruizione da parte dell'utenza.
-Progetti organici di innovazione tecnologica: Investimenti riconducibili a un progetto complessivo e organico di innovazione tecnologica, mirato all'ammodernamento dell'azienda richiedente.
Il decreto prevede un contributo a fondo perduto di 45 milioni di euro per stimolare investimenti nell'innovazione tecnologica e nella transizione digitale nel settore dell'editoria radiofonica e televisiva, oltre che per le imprese editrici di quotidiani, periodici e agenzie di stampa.
Il DPCM delinea la distribuzione delle risorse, destinando 20 milioni di euro agli investimenti dei fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) nazionali con Logical Channel Numbers (LCN), in conformità con la delibera AGCOM 116/21/CONS, escludendo i soggetti con partecipazione pubblica e quelli con LCN dedicati esclusivamente alla trasmissione di televendite. Inoltre, 15 milioni di euro sono riservati ai FSMA operanti a livello locale che hanno ottenuto accesso alla capacità trasmissiva nelle Aree tecniche definite dalla Delibera AGCOM/19/39/CONS, come previsto dall'articolo 1, comma 1034 della legge 27 dicembre 2017, n. 205. Infine, 10 milioni di euro sono dedicati agli investimenti dei titolari di concessioni radiofoniche, dei fornitori di contenuti radiofonici digitali e dei consorzi di imprese editoriali che utilizzano la tecnologia DAB, in linea con la Delibera AGCOM 664/09/CONS.
L’efficacia di queste disposizioni è soggetta all’autorizzazione della Commissione europea, che ha già confermato la compatibilità dell’agevolazione con le normative europee sugli aiuti di Stato, autorizzando la sua applicazione per l’anno 2022.
Possono beneficiare del contributo le seguenti categorie di imprese:
-Imprese editrici di emittenti radiofoniche e televisive: come definite nell’art. 5 del DPCM.
-Fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA): sia a livello nazionale che locale.
-Concessionari radiofonici: inclusi i fornitori di contenuti radiofonici digitali.
-Consorzi di imprese editoriali: che operano in tecnica DAB.
-Imprese editrici di quotidiani e periodici.
-Agenzie di stampa.
Queste imprese possono accedere ai contributi destinati a sostenere gli investimenti nel settore dell'editoria e della comunicazione.
Le spese ammissibili per il contributo includono:
-Adeguamento e ammodernamento tecnologico delle infrastrutture: Spese per il miglioramento delle infrastrutture tecnologiche delle imprese, al fine di rendere i processi produttivi più efficienti e innovativi.
-Innovazione dei processi produttivi: Spese finalizzate a modernizzare i processi produttivi, migliorando la qualità dei contenuti e la fruizione da parte dell'utenza.
-Progetti organici di innovazione tecnologica: Investimenti riconducibili a un progetto complessivo e organico di innovazione tecnologica, mirato all'ammodernamento dell'azienda richiedente.
Il Ministero ha deciso di offrire contributi alle imprese editrici di emittenti radiofoniche e televisive per stimolare investimenti finalizzati all'innovazione tecnologica e alla transizione digitale nel settore dell'editoria radiotelevisiva.
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