Che tu stia muovendo i tuoi primi passi nel mondo della finanza agevolata o che tu sia un esperto navigato, avrai sicuramente sentito parlare di Regime De Minimis.
E se non è successo… arriverà presto il momento in cui ti imbatterai in queste 3 parole magiche?
Ma che cos’è nello specifico?
Nonostante il nome possa intimorire è molto più semplice di quanto possa sembrare.
Andiamo a scoprirlo meglio in questo articolo!
Quando parliamo di Aiuti che rientrano nel Regime De Minimis, facciamo riferimento a tutte quelle forme di sostegno finanziario, che possono liberamente essere erogate da un ente pubblico a dei soggetti privati, senza dover prima passare dall’approvazione della Commissione Europea.
Rientrano in questa tipologia di aiuto, forme di finanziamento pubblico come:
In linea di principio, l’Unione Europea non consente agli Stati membri di concedere aiuti alle imprese sotto forma di sovvenzioni economiche.
Infatti, gli incentivi statali in favore di imprese o di determinati settori specifici per essere ammessi devono passare prima da una procedura di approvazione da parte della Commissione Europea.
Il motivo di questo divieto risiede nell’intento di evitare che ingenti aiuti, concessi da uno stato membro dell’Unione Europea, vadano a distorcere il mercato e la libera concorrenza.
Come riportato, infatti, nell’articolo 87 del Trattato dell’Unione Europea: “Salvo deroghe contemplate nel presente trattato, sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidono sugli scambi tra gli Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza.”
Il regime de minimis si configura, per l’appunto, come una deroga all’articolo 87.
Il regolamento de minimis regola le agevolazioni fiscali o i finanziamenti di piccola entità, evitando la necessità di attendere ogni volta l’autorizzazione della Commissione Europea.
La ratio è quella di evitare infatti che i limiti europei diventino un ostacolo all’operato governativo e alle relative politiche di incentivazione alla piccola e media imprenditoria.
Il Regolamento de Minimis offre quindi la libertà agli stati membri di erogare aiuti economici di piccola entità alle imprese, ma ci sono alcune regole da rispettare scrupolosamente.
La regola più importante da rispettare è il limite massimo di aiuti economici che un’azienda può ricevere: si parla infatti di un tetto massimo di 200.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari.
Ad esempio, se un’impresa quest’anno ha ricevuto un incentivo economico pari a 80.000 – attraverso un bando di finanza agevolata – in regime de minimis, ciò significa che nei prossimi due anni potrà ottenere finanziamenti dallo Stato, o da altre amministrazioni pubbliche per un massimo di 120.000 euro.
Un’azienda che risponde al bando di un ministero o di una Regione deve dichiarare quanti aiuti ha già ricevuto in regime de minimis, mentre l’ente pubblico ha l’obbligo di verificare questa dichiarazione.
Il limite di 200.000 euro può essere elevato a 500.000 euro per gli aiuti riconosciuti a compensazione per la fornitura di Servizi di Interesse Economico Generale.
Possono beneficiare degli aiuti economici in regime de minimis tutte le aziende, indipendentemente dalla loro forma giuridica o dimensione.
Il Regime de Minimis, quindi, si applica alle micro-imprese, alle piccole imprese e alle medie imprese (tutte le PMI).
Per rientrare nella categoria Micro, Piccola o Media, è necessario dimostrare di non superare determinate soglie di fatturato, ricavi complessivi e numero di dipendenti.
È la stessa Unione Europea ad aver previsto i limiti che un’azienda deve rispettare per essere definita una Micro, Piccola o Media Impresa.
Vediamoli insieme:
Suddetti limiti sono entrati in vigore il 1 gennaio 2024 con la Direttiva europea 2775/2023, che è andata ad aggiustare il range dei fatturati e dei ricavi per adeguarli al tasso di inflazione aumentato negli ultimi anni.
Sono previste, inoltre, delle eccezioni. Infatti:
Come abbiamo visto, gli aiuti in regime de minimis sono soggetti a limitazioni che devono essere rispettate. Ma quali sanzioni si applicano in caso di violazioni?
Il rischio principale è quello di incorrere in sanzioni finanziarie.
Le sanzioni variano in base all’ammontare del superamento del limite. A seconda della gravità dell'infrazione, le sanzioni possono includere:
La Commissione Europea ha, infatti, il potere di avviare procedure di infrazione contro gli Stati membri che non rispettano le normative europee in materia di aiuti di Stato.
Ciò può comportare danni alle relazioni diplomatiche e politiche tra gli Stati membri e l’Unione Europea.
Per questo motivo, gli enti pubblici che promuovono bandi di finanza agevolata nell’ambito del Regime de Minimis prestano particolare attenzione al rispetto dei massimali da parte delle aziende beneficiarie.
A partire dal 1° gennaio 2024, la Commissione Europea ha adottato un nuovo regolamento che innalza i massimali degli aiuti de minimis, con la già citata Direttiva europea 2775/2023.
Questo aumento, valido dal 24 dicembre 2023 e, salvo modifiche future, in vigore fino al 31 dicembre 2026, prevede che gli aiuti de minimis che un’impresa può ricevere in tre anni fiscali salgano da 200.000 euro a 300.000 euro.
Per i servizi di interesse economico generale, il limite è stato aumentato da 500.000 euro a 750.000 euro.
Rimangono invariati i limiti di 100.000 euro per le imprese del settore trasporto merci su strada per conto di terzi e di 15.000 euro per quelle dell’agricoltura.
L’aumento del massimale degli aiuti de minimis rappresenta un’iniziativa che va a favore delle PMI, in quanto offre maggiori possibilità di accesso a finanziamenti e agevolazioni.
Se hai già ricevuto agevolazioni o finanziamenti agevolati negli ultimi 3 anni, puoi sempre richiederne di nuovi, a condizione di rispettare i limiti previsti in questo articolo.
Ma come fare per sapere quali bandi rientrano nel De Minimis e quali no?
Semplice: sulla nostra piattaforma bandoeasy.it trovi oltre 1.000 bandi attualmente attivi (tra cui bandi regionali, nazionali ed europei). e soprattutto sono tutti categorizzati e potrai sapere quali saranno nel regime di De Minimis e quali no.
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Rientrano in questa tipologia di aiuto, forme di finanziamento pubblico come:
In linea di principio, l’Unione Europea non consente agli Stati membri di concedere aiuti alle imprese sotto forma di sovvenzioni economiche.
Infatti, gli incentivi statali in favore di imprese o di determinati settori specifici per essere ammessi devono passare prima da una procedura di approvazione da parte della Commissione Europea.
Il motivo di questo divieto risiede nell’intento di evitare che ingenti aiuti, concessi da uno stato membro dell’Unione Europea, vadano a distorcere il mercato e la libera concorrenza.
Come riportato, infatti, nell’articolo 87 del Trattato dell’Unione Europea: “Salvo deroghe contemplate nel presente trattato, sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidono sugli scambi tra gli Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza.”
Il regime de minimis si configura, per l’appunto, come una deroga all’articolo 87.
Il regolamento de minimis regola le agevolazioni fiscali o i finanziamenti di piccola entità, evitando la necessità di attendere ogni volta l’autorizzazione della Commissione Europea.
La ratio è quella di evitare infatti che i limiti europei diventino un ostacolo all’operato governativo e alle relative politiche di incentivazione alla piccola e media imprenditoria.
Il Regolamento de Minimis offre quindi la libertà agli stati membri di erogare aiuti economici di piccola entità alle imprese, ma ci sono alcune regole da rispettare scrupolosamente.
La regola più importante da rispettare è il limite massimo di aiuti economici che un’azienda può ricevere: si parla infatti di un tetto massimo di 200.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari.
Ad esempio, se un’impresa quest’anno ha ricevuto un incentivo economico pari a 80.000 – attraverso un bando di finanza agevolata – in regime de minimis, ciò significa che nei prossimi due anni potrà ottenere finanziamenti dallo Stato, o da altre amministrazioni pubbliche per un massimo di 120.000 euro.
Un’azienda che risponde al bando di un ministero o di una Regione deve dichiarare quanti aiuti ha già ricevuto in regime de minimis, mentre l’ente pubblico ha l’obbligo di verificare questa dichiarazione.
Il limite di 200.000 euro può essere elevato a 500.000 euro per gli aiuti riconosciuti a compensazione per la fornitura di Servizi di Interesse Economico Generale.
Possono beneficiare degli aiuti economici in regime de minimis tutte le aziende, indipendentemente dalla loro forma giuridica o dimensione.
Il Regime de Minimis, quindi, si applica alle micro-imprese, alle piccole imprese e alle medie imprese (tutte le PMI).
Per rientrare nella categoria Micro, Piccola o Media, è necessario dimostrare di non superare determinate soglie di fatturato, ricavi complessivi e numero di dipendenti.
È la stessa Unione Europea ad aver previsto i limiti che un’azienda deve rispettare per essere definita una Micro, Piccola o Media Impresa.
Vediamoli insieme:
Suddetti limiti sono entrati in vigore il 1 gennaio 2024 con la Direttiva europea 2775/2023, che è andata ad aggiustare il range dei fatturati e dei ricavi per adeguarli al tasso di inflazione aumentato negli ultimi anni.
Sono previste, inoltre, delle eccezioni. Infatti:
Come abbiamo visto, gli aiuti in regime de minimis sono soggetti a limitazioni che devono essere rispettate. Ma quali sanzioni si applicano in caso di violazioni?
Il rischio principale è quello di incorrere in sanzioni finanziarie.
Le sanzioni variano in base all’ammontare del superamento del limite. A seconda della gravità dell'infrazione, le sanzioni possono includere:
La Commissione Europea ha, infatti, il potere di avviare procedure di infrazione contro gli Stati membri che non rispettano le normative europee in materia di aiuti di Stato.
Ciò può comportare danni alle relazioni diplomatiche e politiche tra gli Stati membri e l’Unione Europea.
Per questo motivo, gli enti pubblici che promuovono bandi di finanza agevolata nell’ambito del Regime de Minimis prestano particolare attenzione al rispetto dei massimali da parte delle aziende beneficiarie.
A partire dal 1° gennaio 2024, la Commissione Europea ha adottato un nuovo regolamento che innalza i massimali degli aiuti de minimis, con la già citata Direttiva europea 2775/2023.
Questo aumento, valido dal 24 dicembre 2023 e, salvo modifiche future, in vigore fino al 31 dicembre 2026, prevede che gli aiuti de minimis che un’impresa può ricevere in tre anni fiscali salgano da 200.000 euro a 300.000 euro.
Per i servizi di interesse economico generale, il limite è stato aumentato da 500.000 euro a 750.000 euro.
Rimangono invariati i limiti di 100.000 euro per le imprese del settore trasporto merci su strada per conto di terzi e di 15.000 euro per quelle dell’agricoltura.
L’aumento del massimale degli aiuti de minimis rappresenta un’iniziativa che va a favore delle PMI, in quanto offre maggiori possibilità di accesso a finanziamenti e agevolazioni.
Se hai già ricevuto agevolazioni o finanziamenti agevolati negli ultimi 3 anni, puoi sempre richiederne di nuovi, a condizione di rispettare i limiti previsti in questo articolo.
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